Giada Zanola era viva quando è stata gettata dal ponte. Dall’autopsia nessun segno di strangolamento

Giada Zanola era viva quando è stata gettata dal ponte. Dall’autopsia nessun segno di strangolamento



Giada Zanola era con ogni probabilità ancora viva quando il suo ex compagno Andrea Favero l’ha gettata dal cavalcavia dell’autostrada A4, a Vigonza (Padova). Il risultato, secondo quanto si è appreso, è emerso dall’autopsia svolta dal professor Claudio Terranova, su richiesta del sostituto procuratore di Padova Giorgio Falcone.

Dall’esame, svolto nella giornata di ieri, non sarebbero stati evidenziati segni di strangolamento, o ferite di arma da taglio sul corpo della donna di 34 anni. E’ comunque possibile che Favero, 38 anni, l’abbia tramortita per riuscire a sollevarne il corpo oltre la ringhiera del manufatto, che in quel punto misura circa due metri.

Favero, il camionista padovano che è in carcere con l’accusa di aver ucciso la compagna Giada Zanola gettandola dal cavalcavia di Vigonza, ha intanto cambiato legale. A 24 ore dall’incarico affidato all’avvocato Laura Trevisan del foro di Padova, alla legale proprio stamattina è stato revocato l’incarico. Si è ancora in attesa dell’ufficializzazione del nome del nuovo legale dell’uomo.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-06-01 20:53:24 ,www.repubblica.it

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